La genitorialità, anche solo immaginata, ha un potere evocativo enorme. Fa emergere emozioni, positive e negative, intense e spesso sconosciute. Proprio per questo, quando il desiderio di un figlio è particolarmente difficile da realizzare a causa dell’infertilità, la capacità di gestire lo stress e la frustrazione è messa a dura prova. In queste circostanze, i familiari e gli amici sono di grande aiuto, ma qualche volta si può aver bisogno di parlare con qualcuno che non ci conosce e da cui non ci si sente in alcun modo giudicati. Qualcuno che ci aiuti ad esplorare i nostri sentimenti, comprendere meglio la situazione e trovare nuove vie di uscita.
Cosa è il counseling
Scopo del counseling è quello di attivare le risorse interne di una persona (o di una coppia) in modo da rendere più facile affrontare le difficoltà. I problemi ci sono e restano tali, ma affrontarli senza il carico ulteriore dovuto ad un atteggiamento non funzionale rende tutto più facile. Inoltre, saper mantenere un atteggiamento aperto e impregiudicato verso il futuro rende possibile trovare soluzioni alternative e cogliere le prospettive ulteriori. Questa visione della realtà consente di agire sui fatti e di interagire con le persone in modo più congruo alle proprie esigenze e desideri e aiuta a realizzare i propri scopi. Richiede però una operazione di “chiarificazione” in cui pensieri ed emozioni divengano espliciti e riconosciuti, per quanto possibile, in modo da non sovrapporli alla realtà generando confusione. In questo modo è possibile scegliere con più serenità e consapevolezza.
Il counseling per le coppie infertili
Chi si rivolge ad un counselor generalmente sta vivendo un disagio, spesso dovuto ad un conflitto, che nel caso di un trattamento di PMA, è, tipicamente, tra aspettative e realtà. Si tratta di un disagio che non è segno di patologia. Il disagio causato dall’infertilità è generato dal sentire che la propria esistenza appare improvvisamente priva di essere, priva di senso, di motivazione, di progetto. Saper riconoscere il proprio disagio, però, non è facile. Spesso infatti è una vera crisi di identità, con una perdita di riferimenti nel proprio ruolo. Chi si rivolge ad un counselor, individualmente o in coppia, deve sapere che non per questo soffre di una patologia, che vivere un disagio non significa essere malati. Chiedere aiuto è invece un modo per ritrovare la cura di sé e degli altri, ritrovare la rotta per ricaricarsi e affrontare le difficoltà.
Che tipo di counseling?
L’attività di consulenza è un processo di comunicazione che riguarda tutti gli aspetti connessi ai trattamenti di PMA. E’ riconosciuto di grande beneficio. Poiché affronta tutti gli aspetti connessi all’infertilità e ai trattamenti di PMA, è stato nelle linee guida internazionali differenziato in diverse aree di intervento. Le linee guida applicative della legge 40 (linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita), sottolineano la necessità di garantire alle donne e alle coppie un servizio di supporto psicologico e iribadiscono l’importanza di offrire alle coppie un servizio di consulenza prima di iniziare i singoli trattamenti. Vengono indicati i seguenti tipi di consulenza:
decisionale (Questo tipo di consulenza è definita dalla letteratura internazionale, e dalla stessa European Society of Human Reproduction and Embriology – ESHRE, implications counseling o decision-making counseling. Lo scopo fondamentale è quello di consentire ai soggetti di comprendere e di riflettere durante la proposta di trattamento sulle implicazioni che questo potrebbe avere per loro, per le loro famiglie e per gli eventuali figli. Questo tipo di consulenza dovrà essere disponibile prima di ogni trattamento;
di sostegno (definita dalla letteratura internazionale e dall’ESHRE support counseling). Scopo è quello di supportare le coppie in momenti di stress e di difficoltà. Le persone o le coppie che possono avere bisogno di aiuto sono ad esempio;
-chi non può accedere alle terapie;
-chi ha difficoltà ad affrontare un determinato tipo di trattamento;
-chi deve affrontare il fallimento di un ciclo di trattamento;
terapeutica (definita dalla letteratura internazionale e dall’ESHRE therapeutic counseling). Scopo è quello di assistere le persone o le coppie nello sviluppo di strategie che consentano loro di far fronte alle conseguenze dei trattamenti dell’infertilità e aiutarle a moderare le loro aspettative ed accettare la realtà di particolari situazioni. In particolare le persone sono invitate a esaminare la loro attitudine verso:
-la propria infertilità;
-l’infertilità del partner;
-la possibilità che il trattamento fallisca.
Infine le linee guida stabiliscono che l’attività di consulenza decisionale o di sostegno può essere svolta dal personale medico mentre la consulenza terapeutica insieme a quella genetica (che informa le coppie riguardo al rischio di anomalie genetiche trasmissibili ai figli) può essere svolta da specialisti.
Le definizioni dell’European Society of Human Reproduction and Embriology- ESHRE).
Decision making counseling (o implications counseling): la prima fonte di informazione è certamente il medico. Tuttavia i pazienti possono avere bisogno di informazioni di altro genere, soprattutto in merito alle implicazioni sociali del trattamento e ai possibili problemi psicologici. Spesso è necessario aiutare le persone a “mettere insieme” e a dare un senso unitario a tutte le informazioni che hanno raccolto, in modo da consentire loro di decidere il più serenamente possibile riguardo al trattamento o alle altre soluzioni disponibili (come ad esempio l’adozione). Questo tipo di counseling ha lo scopo di facilitare le persone a comprendere le implicazioni e le conseguenze del trattamento per loro stessi per la loro famiglia e per gli eventuali figli. Inoltre aiuta le persone a scegliere e a decidere anche riguardo a se e quando interrompere un trattamento.
Support counseling: questo tipo di counseling ha lo scopo di dare sostegno nelle situazioni di stress, attivando le risorse interne del paziente o della coppia e favorendo l’elaborazione di nuove strategie per gestire al meglio le difficoltà. Lo stress è causato dalla frustrazione del naturale desiderio di un figlio, ma anche dalla pressione. sociale o familiare intorno alla genitorialità o dal rischio che il trattamento fallisca. Il trattamento in sé, inoltre, è spesso causa di stress aggiuntivo. Infine, situazioni specifiche di stress sono tipicamente quelle in cui è necessario prendere rapidamente delle decisioni in merito al trattamento, i periodi di attesa del risultato del test di gravidanza, i giorni successivi al fallimento di un ciclo di trattamento, le occasioni di conflitto date dal dover decidere se interrompere o meno il trattamento e naturalmente l’elaborazione della rinuncia definitiva. Poiché le persone possono aver bisogno di aiuto anche dopo che il trattamento è finito, questo tipo di servizio dovrebbe essere sempre disponibile, anche se non si è più pazienti del centro di PMA.
Therapeutic counseling: il passaggio dal counseling di sostegno a quello terapeutico spesso è connaturato all’evoluzione della situazione, quando emergono nodi emotivi molto profondi e che possono riaprire le nostre ferite e rievocare vissuti infatili. Il counseling terapeutico è diretto a consentire l’elaborazione di aspetti particolarmente problematici come:
-la propria storia individuale e familiare;
-l’accettazione della situazione;
-il significato e l’impatto dell’infertilità compreso il cosiddetto “lavoro del lutto” nel caso in cui si debba rinunciare definitivamente all’idea di poter generare un figlio;
-l’elaborazione di una diversa prospettiva di vita e di una nuova immagine di sé;
-lo sviluppo di nuove strategie per far fronte allo stress;
– la capacità di gestire il conflitto;
-le crisi nel rapporto di coppia o i problemi nelle relazioni sociali e familiari.
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